Verona – città in fondo a destra

VENETICA-citta-fondo-destra[ritaglio]Verona, febbraio 2013. Situazione incandescente sui giornali, in università, nello scenario politico locale. Ad accenderlo un dibattito sulle foibe con la discussa professoressa Kersevan. Non interessa qui entrare nel merito della situazione, ma analizzare, seppur in modo minimo e coinciso, il vittimismo dei gruppi di destra. Questi ultimi, in questi giorni, si sono lamentati di un fantascientifico connubio tra istituzione universitaria e “Kollettivi comunisti, di sinistra anarchici”. Il linguaggio politico torna nel pieno della guerra fredda. Sembra essere tornati al 1948 quando le elezioni politiche nazionali mettevano in subbuglio il multiforme mondo della destra e dei moderati italiani, contro il pericolo comunista. Su Verona Fedele il direttore scriveva:

“La vittoria di una parte, di un “fronte” vuol dire, in parole povere, questo: domani noi saremo costretti a pensare, mangiare, a lavorare tutti sotto la sferza, all’ombra di un capestro. I nostri bimbi non avranno la certezza di essere educati secondi i principi cristiani e italiani”.

Questo il temibile pericolo comunista, che spinge un consigliere comunale ad affermare che

“Questi finti studenti, sedicenti demoratici, da tempo lavorano per delegittimare la verità storica sulla tragedia italiana in quelle terre, al solo scopo di riabilitare un’ideologia nefasta, sanguinaria, condannata dalla storia sotto il peso di oltre 100 mln di morti. L’ideologia comunista! Non posso, prima ancora che come rappresentante delle istituzioni, come uomo libero non denunciare con forza questo indegno insulto.”

Peccato che a Verona sembra di respirare spray urticante per la pesantezza che la componente neofascista ha assunto a livello istituzionale. Da un consigliere che non condanna le violenze di gruppi di estrema destra e denuncia le violenze del comunismo, ad un sindaco condannato per istigazione all’odio razziale. Ma se ciò non bastasse quelli che furono i “sinistri” del Movimento Sociale Italiano, come fu per quest’ultimo, si legittimano nel quadro istituzionale locale facendosi eleggere in lista Tosi, cioè il Sindaco di Verona, nonchè segretario della Liga Veneta. Non so voi, ma noi qualche contraddizione la annusiamo nell’aria. D’altronde è anche ormai scontato ricordare che l’ex cantante dei Gesta Bellica è completamente all’interno del quadro istituzionale, sempre in vicinanza al sindaco come coordinatore della lista e come presidente di un importante azienda a partecipazionepubblica. A questa lista si aggiungono poi i giornali, in cui i giornalisti non lesinano posizioni conservatrici notorie in alcuni casi, semplicemente servili in altri. E, infine, l’università in cui il presidente del consiglio degli studenti è un rappresentante di Azione universitaria, estremamente tendete ai gruppi di estrema destra (non è stato difficile individuarlo in cortei di blocco studentesco) e dove il rettore, proprio su pressione di questi gruppi, si piega gentilmente, chissà per quali interessi politici. Come dire, i Kollettivi hanno in mano la nomenklatura della città, state attenti, che vi mangeranno i bambini.

Riferimenti esterni – oltre agli articoli già linkati si vedano i seguenti:

Articolo dell’ Arena del 12/02

Articolo del Corriere di Verona del 12/02

Articolo Arena del 13/02

Comunicati vari in merito ai gravi fatti di Verona

Comunicato di Blocco Studentesco

Comunicato Lotta Studentesca

Altri articoli in merito ai rapporti tra istituzioni e gruppi neofascisti a Verona

L’Espresso – Tosi innamorato dei fascisti

Giovani Indignati – I volti del fascismo a Verona

Riferimenti bibliografici – il nome dell’articolo non è preso dal cappello magico:

Emilio Franzina (a cura di) – La città in fondo a destra

Emanuele Del Medico – All’estrema destra del padre

 

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