Lo abbiamo presentato in versione verde Lega.
Abbiamo accennato all’amore che Casa Pound prova per le figure identitarie e come chiunque (anche tu che leggi) possa essere dipinto come tale. Mettiamo fine allo spettacolino organizzato attorno alla figura del rivoluzionario sottolineando due elementi fondanti questi ossimori immaginifici.
I gruppi nazifascisti del dopoguerra riprendono l’immagine del Che come ponte verso le lotte che vanno dalla generazione del ’68 fino ad oggi. Si tratta di presentare quel “differenzialismo” razzista (contro la società “multirazzista” e per la “difesa dei Popoli”) in veste postcolonialista, ammicando alle lotte d’emancipazione del Sud America sempre in un ottica “antimperialista”. Quel tipo di “imperialismo” dove gli U.S.A. rappresentano il tentacolare sistema di soggiogamento internazionale da parte della lobby giudaico-massonica.
L’evocazione di personaggi appartenenti all’opposizione dell’America Latina non muore certo con Che Guevara. Oggi più che mai sarebbe significativo concentrarsi sull’immagine del presidente venezuelano Hugo Chavez da parte della propaganda bruna.
Con questo triste saccheggio vogliamo denunciare ancora una volta le continue mietiture di uomini e donne.
Ne va della nostra immaginazione.