Cominciamo da Fare Verde: l’organizzazione che in Italia propose per prima il racconto ecofascista. Nata nel 1986 all’interno del MSI nella corrente rautiana, Fare Verde nel 1990 copre, per il Fronte, l’occupazione della scuola di via Bartolucci, a Monteverde: il «Bartolo». Mentre nel 2001 vince la battaglia contro la commercializzazione dei bastoncini cotton fioc non biodegradabili, partecipa alla gestione dei rifiuti di un campo profughi kosovaro (territorio polemico della propaganda filo-serba nel mondo neofascista) e a vari progetti sullo smaltimento dei rifiuti e campagne contro il nucleare. Iniziative che le permettono di mantenere una posizione pubblica apolitica (se non dal sapore radical) pur essendo al contempo organica alla destra sociale, a cui si è sempre ispirata e continua a legarsi, pubblicizzata da pressoché tutte le pagine web della destra estrema più legata alle istituzioni.
Pochi quindi i richiami nel logo: forse l’improbabile runa Teiwaz sulla foglia di destra, la dovuta presenza del nome in F e l’uso del colore verde da sempre legato alla galassia nazifascista.