Pochi i punti fermi, fra i vari: smascheriamoli! E nudizziamoli anche sul campo più riuscito del neofascismo contemporaneo: il social network.
Incredibile a dirsi ma il numero di pagine razziste, nazicomplottiste e qualunquiste (a destra) ha oramai raggiunto un traguardo incredibile. Alcuni movimenti antifascisti, refrattari al 2.0, non si interessano alla questione. Altre denunciano il problema e i suoi possibili effetti. Il dato preoccupante rimane infatti la ricaduta dell’informazionismo neofascista sul quotidiano: parole d’ordine, partiti “anticasta” regolarmente registrati, esperimenti e depistaggi movimentisti che prendono forma, per quanto marginale, nelle nostre città e durante le manifestazioni.
Dal web non si fugge. Controllato, alienante o fine a se stesso crea comunque un reale. Per questo abbiamo pensato, forse a torto, d’introdurre il nostro vaccino su facebook.
Che l’utopia ci perdoni!