V

Bisogna avere un’abnorme faccia di bronzo per prendere il protagonista dell’opera di Alan Moore e farne prima un eroe semplicemente democratico ed antitotalitario (come nel film), poi sfruttarlo per la propria propaganda politica attraverso il riferimento al simbolo (v), la maschera di Guy Fawkes e il vocabolario rivoltoso.
Non ci riferiamo solo al movimento 5 stelle o al “nuovo luddismo” democratico dal sapore un po’ naif. Tra i grandi fruitori di V ci sono pure i neofascisti di Resistenza Nazionale, i catenari nazional populisti di Catena Umana Attorno al Parlamento Italiano e una serie infinita di micro esperimenti bruni.

Non vi bastava il 300 di Frank Miller?