Partiti d’elezione

Anche nel mondo bruno soffia il vento delle elezioni. In tutta italia i neofascisti si riorganizzano e si arrabattono per ricreare le fila della destra nazionalista sconfitta nel Pdl, saldare i ranghi oltranzisti de La Destra, riproporre l’Unica Alternativa all’altermondialismo giudaico-massone con Forza Nuova, o inventare ex novo imbarazzanti formule dal sapore epico (come il nuovo partito di Casa Pound).

L’astensionismo rivoluzionario (non strategico) di casa nazista, cioè l’imposizione della Volontà del Volk che aborra l’organizzazione Stato, non attecchisce per nulla nell’Italia in cui regna ancora incontrastata la politique du ventre. Le formazioni nazifasciste rimangono fedeli, pur nella critica sedicente rivoluzionaria, ad ogni vantaggio apportato dalla cornucopia istituzionale: dal 5×1000 ai finanziamenti partitici.

E mentre si chiede a gran voce la morte della partitocrazia peninsulare, il rappresentante più giovane dell’orizzonte populista, il Movimento5stelle, salva il sistema politico siciliano dal baratro della squalifica più totale.