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Partiti d’elezione

Anche nel mondo bruno soffia il vento delle elezioni. In tutta italia i neofascisti si riorganizzano e si arrabattono per ricreare le fila della destra nazionalista sconfitta nel Pdl, saldare i ranghi oltranzisti de La Destra, riproporre l’Unica Alternativa all’altermondialismo giudaico-massone con Forza Nuova, o inventare ex novo imbarazzanti formule dal sapore epico (come il nuovo partito di Casa Pound).

L’astensionismo rivoluzionario (non strategico) di casa nazista, cioè l’imposizione della Volontà del Volk che aborra l’organizzazione Stato, non attecchisce per nulla nell’Italia in cui regna ancora incontrastata la politique du ventre. Le formazioni nazifasciste rimangono fedeli, pur nella critica sedicente rivoluzionaria, ad ogni vantaggio apportato dalla cornucopia istituzionale: dal 5×1000 ai finanziamenti partitici.

E mentre si chiede a gran voce la morte della partitocrazia peninsulare, il rappresentante più giovane dell’orizzonte populista, il Movimento5stelle, salva il sistema politico siciliano dal baratro della squalifica più totale.

 

Carica dei Che – (3) Che Nazi

Lo abbiamo presentato in versione verde Lega.
Abbiamo accennato all’amore che Casa Pound prova per le figure identitarie e come chiunque (anche tu che leggi) possa essere dipinto come tale. Mettiamo fine allo spettacolino organizzato attorno alla figura del rivoluzionario sottolineando due elementi fondanti questi ossimori immaginifici.
I gruppi nazifascisti del dopoguerra riprendono l’immagine del Che come ponte verso le lotte che vanno dalla generazione del ’68 fino ad oggi. Si tratta di presentare quel “differenzialismo” razzista (contro la società “multirazzista” e per la “difesa dei Popoli”) in veste postcolonialista, ammicando alle lotte d’emancipazione del Sud America sempre in un ottica “antimperialista”. Quel tipo di “imperialismo” dove gli U.S.A. rappresentano il tentacolare sistema di soggiogamento internazionale da parte della lobby giudaico-massonica.

L’evocazione di personaggi appartenenti all’opposizione dell’America Latina non muore certo con Che Guevara. Oggi più che mai sarebbe significativo concentrarsi sull’immagine del presidente venezuelano Hugo Chavez da parte della propaganda bruna.

Con questo triste saccheggio vogliamo denunciare ancora una volta le continue mietiture di uomini e donne.
Ne va della nostra immaginazione.

 

Carica dei Che – (2) Che Pound

Ecco un’altra misera produzione della brutalità culturale nazifascista: Casa Pound e l’amore per il rivoluzionario comunista Ernesto Che Guevara.
È per “la morte in combattimento” il morboso interesse dei sempiterni guerrieri neofascisti. E allora ci racconteranno ancora una volta che il Che era un umanista e le loro pure sono battaglie “sociali”; e poi che nella guerriglia contro l’Imperialismo americano si forgia l’uomo in eterno conflitto contro il meticciato, per la difesa dell’Identità. Per i neofascisti di Casa Pound questo Che difende cameratescamente i Popoli oppressi dagli Americani, non il proletariato, i più deboli e le vittime dello squilibrato assetto capitalista. Che Guevara si trasforma in un vero guerriero, che della lotta di classe apprezza lo slancio spirituale. Agli occhi dei pop-reazionari Che Guevara, più che un ortodosso, é insomma un marxista tradizionalista.

Roghi immaginifici

Guy Montag, protagonista del romanzo Fahreneit 451 di Ray Bradbury, viene a più riprese scaraventato nella battaglia neofascista d’imperiale memoria. Il camerata Di Tullio (Centri Sociali di Destra, Castelvecchi, 2006) lo paragona ad una sorta di Luther Blisset della destra radicale, simbolo della difesa del libro, inno alla diversità e manifesto della lotta alla massificazione.

Cosa ricordare allora? La “legge del fuoco contro lo spirito non germanico” datata 10 maggio 1933 (mezza tonnellata di libri bruciata in nome della purezza razziale) o la più ingenua invocazione, firmata Blocco Studentesco, del testo unico per tutte le scuole del regno italico?
Lo spirito censore del neofascismo non è di molto cambiato, prima si trattava di carbonizzare l’autore, oggi il lettore.

Le scimmie del quarto Reich

Allo stesso modo di Rino Gaetano, e molti altri personaggi legati all’universo anarchico e libertario, Fabrizio De Andrè viene assorbito all’interno della retorica ribellistico-novista dei fascisti del terzo millennio: nel caso in questione lo stupro immaginifico è di Radio Bandiera Nera, radio web organica a Casa Pound.
Furto non occasionale quello dei simboli libertari: il fascismo di sempre pianifica la propria parola e il proprio gesto per confondersi e prendere la forma del proprio nemico nel tentativo di dirottare le anime più sprovvedute.
Per rimanere su quest’infame manifesto ricordiamo che a) la bandiera nera e il colore nero appartengono a pieno titolo all’armamentario simbolico dell’anarchismo; b) “non-conforme” è termine della galassia bruna inassociabile al cantautore De Andrè; c) lo sfregio effettuato riguarda anche, più blandamente, l’orripilante associazione dei colori del Reich alla felice figura di Fabrizio.
I neofascisti di Casa Pound appartengono alla forma mentis dell’Oblio e, ancora una volta, la memoria che ricostruiscono gli esploderà fra le sinapsi.