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Franchising

Ci domandiamo, di tanto in tanto, quanto lunghi siano i musi e bui gli occhi dei nazifascisti quando parlano di comunicazione politica.

Dopo il coraggioso memento della battaglia delle Termopoli, da parte di 7 forzanovisti contro 600 bambini, possiamo goderci l’ennesima scissione della galassia bruna in salsa panellenica.

Per la gioia del merchandising europeo è infatti nata ufficialmente il 25 ottobre 2012 Alba Dorata sezione italia.

Nel processo di generale espansione dell’estremismo bruno il radicalizzarsi delle istanze più violente in seno a Forza Nuova ha infatti portato alcuni forzanovisti, evidentemente meno indicati a comprendere la differenza fra penisola italiana e ellade,  all’uso di quella particolare strategia imprenditoriale chiamata franchising. Utile, nello specifico, a traghettare la propaganda razzista verso le violenze squadriste.

E così rimane la tanto cara simbologia della rivoluzione conservatrice con spruzzata di classicismo. Uguale il simbolo che rappresenta, e uguali i colori che richiama. Il meandro, antico simbolo decorativo greco che simbologgia non solo il labirintesco motivo adattato alla svastica ma anche la ripetizione dell’identico infinito e unitario. E i colori, che il nuovo partito vuole dell’Europa,non del continente democratico e “multirazzista” del Trattato di Lisbona, ma quello che i neofascisti pretendono etnicista e ultranazionalista: l’Europa dei Popoli.

Il movimento di Gardossi non rimpiange poi nulla del modello soft italiano e si espone con il più classico dei programmi nazionalcomplottari: razzismo, signoraggio, antisemitismo, omofobia, anticomunismo, antiliberalismo, ecc. ecc. in salsa occlocratica e partecipativa (tutti dentro il carrozzone della rabbia antisistema!), insomma l’eterno e glorioso Volk. Un invito a cui, siamo sicuri, non mancheranno di rispondere i movimenti di sinistra..

Intanto il sole, pure quello, rimane accessorio ereditato, per questioni nominali, dal materiale forzanovista. Ma come sappiamo la simbologia solare in campo politico non si è sempre solo esposta col nazifascismo.

Partiti d’elezione

Anche nel mondo bruno soffia il vento delle elezioni. In tutta italia i neofascisti si riorganizzano e si arrabattono per ricreare le fila della destra nazionalista sconfitta nel Pdl, saldare i ranghi oltranzisti de La Destra, riproporre l’Unica Alternativa all’altermondialismo giudaico-massone con Forza Nuova, o inventare ex novo imbarazzanti formule dal sapore epico (come il nuovo partito di Casa Pound).

L’astensionismo rivoluzionario (non strategico) di casa nazista, cioè l’imposizione della Volontà del Volk che aborra l’organizzazione Stato, non attecchisce per nulla nell’Italia in cui regna ancora incontrastata la politique du ventre. Le formazioni nazifasciste rimangono fedeli, pur nella critica sedicente rivoluzionaria, ad ogni vantaggio apportato dalla cornucopia istituzionale: dal 5×1000 ai finanziamenti partitici.

E mentre si chiede a gran voce la morte della partitocrazia peninsulare, il rappresentante più giovane dell’orizzonte populista, il Movimento5stelle, salva il sistema politico siciliano dal baratro della squalifica più totale.

 

Una linea su Catena Umana Attorno Al parlamento Italiano

Torniamo brevemente sul progetto Catena Umana Attorno Al Parlamento Italiano per due motivi: si tratta di un fenomeno emblematico e dai risvolti quantomeno ambigui.

Non siamo più scettici sulla natura di questo movimento 2.0. Appoggiato prima dai Forconi di Morsello e Ferro, in seguito difeso dalla redazione di Lo Sai (che chiede di “nominare anche il problema della sovranità monetaria perchè se cambia la casta ma l’emissione resta a debito, la situazione rimane invariata”) e composto da figuri legati ad una cultura nazicomplottara, risulta chiaramente affiliato ai camerati di Forza Nuova. Paradigmatico quindi dal momento in cui rivela il potenziale dell’ultradestra in rete.

Resta l’enigmatico motivo che ha spinto un partito con così poche forze (fisiche ed intellettuali) ad organizzare questa pseudo-protesta in contemporanea altre 11 manifestazioni in tutta Italia. Forza Nuova sperava veramente in una nostrana Madrid indignata su cui far germinare contenuti populisti e nazionalisti? O forse si trattava di una strategia ben più meschina?

Una volta lanciata attraverso il social più famoso una manifestazione chiaramente fallimentare (sul modello neoanarchico diffuso in mezza europa) si potrebbe ottenere, con l’opportuno ausilio della stampa mainstream, un reazione di sfiducia nei futuri possibili aggregati di contestazione. Troppo dietrologico? Allora lasciamo decantare la questione e, per il momento, accontentiamoci di osservare un piccolo gruppo di persone nei pressi del parlamento italiano con in testa lo slogan “Nè destra nè sinistra” e molte bandierine italiane. La sconfortante immagine non può che far rimbalzare la memoria sugli appelli al “Giovani Comunisti Uniamoci” e alla “Ricostruzione Nazionale” di questi giorni.

Catena Umana

La critica da parte dei nazionalismi alla Comunità Europea si è negli ultimi anni focalizzata sul Trattato di Lisbona, il quale sancirebbe la totale rinuncia alla Sovranità Nazionale da parte dei singoli paesi, abbandonandoli in questo modo in balia dei poteri forti. Allo stesso modo viene indicato nel Trattato di Velsen e nella costituzione dell’Eurogendfor un inaccettabile attacco alla Sovranità Militare.

L’Eurogendfor (qui delucidata dal signoraggista Marra) offre al nazicomplottismo l’impasto necessario per raccontarci la cospirazione del New World Order e della nascita di una nuova dittatura sovranazionale delle banche (dittatura finanziaria). Immagine del mondo, più volte citata, basata sulla costruzione di invisibili stanze dei bottoni che solo un atto di fede potrà contrastare.

Catena Umana attorno al parlamento è un compost di riaffermazione della sovranità militare e nazionale italiana.
Sovranità militare nel momento in cui attacca l’Eurogendfor, millantando il pericolo di un possibile scioglimento dell’arma dei carabinieri, e suggerisce che la sua creazione sia frutto di un complotto di massonica memoria.
Sovranità nazionale nel momento in cui l’antiparlamentarismo (fenomeno anticasta) assume i connotati del qualunquismo politico (nè destra nè sinistra) unito agli indignati proclami contro il mitico 1% ritradotto in salsa NWO (i politici come magma di inutili galoppini irresponsabili al soldo dello straniero). Si tratta di una retorica che non ha certo giovato alla costruzione di una alfabetizzazione politica per le nuove generazioni, tutte pronte a contrastare le dinamiche del capitale con la costruzione di fantasmagorici o riduttivi capri espiatori.

Ci troviamo davanti all’ennesimo movimentucolo nato dall’incultura virtuale, “de panza”, sincero a tratti: sfoggia infatti un’iconografia anarcoide tratta dall’immaginario anarchico ed antitotalitario di V di Alan Moore ma promette un nuovo luddismo più incline al revanscismo nazionalista che alla vendetta popolare.

Creazione di Forza Nuova, che per il 29 settembre 2012 ha forse deciso di rinforzare con orde di ingenui la sua presenza in tutta Italia, o iniziativa di pochi balordi in malafede poco importa. Alimenta comunque quel fiume di oblio e monoteismo antitetico alla costruzione di un reale movimento politico.

La colpa, che non va certo ricercata nella critica tecnofobica al 2.0 (nonostante, ammettiamo, l’invitante prospettiva), risiede piuttosto in quello spazio vuoto lasciato ora alla retorica qualunquista: più cresce, più il pericolo di una virata reazionaria si fa vicino.

Il gattopardo

Nuovo logo stesse idee.
I figli del sole, i nuovi legionari ultracristiani, gli amici di Corneliu Zelea Codreanu seppur provati dall’avvincente circo casapoundiano e seppur avviliti da un decennio di sconfitte elettorali, si concedono un piccolo lifting. I nazionalismi vanno forte di questi tempi, no? E allora via con la nuova macarena dei popoli europei! Continuiamo a spacciare populismo a forza di filoni di pane, propaganda omofoba, richiami centristi alla famiglia e urla contro la finanza pluto-giudaica. Ma sbaviamo con un logo-simbolo più fresco: facciamolo rosso! Il nuovo logo è rosso, perchè Forza Nuova è destra sociale e in momenti di crisi un bel segnale di divieto non può mancare. E cambia anche il sito, nuova interfaccia più facile, ammicante al logo e connessa ad ogni dominiddio di social network. Che dire? Mancano radio e sindacato organico al partito. Per il resto sembra più avvincente del dominio di Casa Pound.
Brividi.

FN

In Europa la F e la N sono iniziali continuamente richiamate dai gruppi della destra profonda, basti pensare al Fronte Nazionale (1967) di Junio Valerio Borghese, o più tardi quello di Franco Freda (1990) e il Fronte Sociale Nazionale (1997) di Adriano Tilgher. In Europa il Front National (1972) di Jean-Marie Le Pen, il Front National (1985) del belga Daniel Féret, il National Front (1967) di A. K. Chesterton e molti altri ancora.

Sono riferimenti al Frente Nacional spagnolo del 1936 o, secondo alcune ipotesi, il riferimento va ricercato nelle iniziali dei due più famosi regimi nazi-fascisti.

Qui sopra un magnifico esempio dell’originale rielaborazione di una croce uncinata (ma anche di un dente di lupo) da parte del partito Forza Nuova di Roberto Fiore e Massimo Morsello.